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La riscoperta di Caporetto.

Vi sfido a non aver mai detto almeno una volta o ad aver sentito “ah, è stata proprio una Caporetto”. Studiata nei libri di storia, entrata nel lessico italiano come sinonimo di sconfitta questa cittadina è allo stesso momento tanto conosciuta quanto sconosciuta.

Circondata da luoghi comuni, attorno alla sua storia aleggia una coltre di dramma. Ma dov’è Caporetto, in Italia? No, non è in Italia ma in Slovenia. L’abbiamo persa? Si. E’ sempre stata Italiana prima? No. Il suo vero nome infatti non è nemmeno Caporetto ma Kobarid e si trova nelle stupende vallate del fiume Soča, lo stesso fiume che, una volta superato il confine Sloveno per entrare in Italia, prende il nome di Isonzo.

Ci sono passato la prima volta in inverno. La coltre di neve che copriva le montagne e le vallate a ridosso del parco naturale del Triglav creavano uno scenario d’incanto assieme alle acque color smeraldo del fiume Soča.

Incredibile pensare che in dei posti così belli si sia combattuto così strenuamente e così a lungo. A Caporetto passava il fronte tra Regno d’Italia e Impero Austroungarico e quasi non ci fu giorno di tranquillità. Proprio attorno a Caporetto si trovano luoghi simbolo per gli Alpini come Monte Nero (Monte ‘Krn’ in Sloveno) e Monte Canino (Monte Kanin in Sloveno) dove audaci e disperate battaglie si combattevano tra le tempeste di neve.

Chi vive oggi Caporetto la associa agli sport d’adrenalina quali rafting, canyoning, parapendio, alpinismo o semplicemente passeggiate e relax nella natura. Il centro della cittadina è incredibilmente simile alle foto d’epoca. Forse solo qualche finestra ha cambiato posizione di qualche metro.

La storia a Caporetto traspare silenziosa. Il Museo della Guerra vi fornirà un preciso salto nel tempo a comprendere le battaglie che avvennero in zona. La fondazione Pot Miru vi può invece accompagnare proprio nelle vecchie prime linee.

Ma la battaglia? Quella che tutti conosciamo? Iniziò il 24 ottobre del 1917 in piena notte. Una notte lugubre e nebbiosa. La stessa nebbia impedì ai soldati italiani di vedere e percepire la nuvola di gas rilasciata nell’aria che annientò la prima linea. I comandi ritenevano la zona talmente ben difesa da non credere possibile uno sfondamento nemico, eppure una serie infinita di coincidenze permise agli Austroungarici di penetrare oltre le montagne ed invadere la pianura. Tra chi resisteva strenuamente, i reparti d’assalto che accorrevano in soccorso, i disertori e chi cadeva in prigionia fu un gran caos. Il mal tempo che inizialmente favorì gli austriaci fini poi per rallentarli.

Fu colpa di Cadorna? Non posso dare una risposta ma sicuramente questa è meno scontata di quanto si possa pensare. Se Caporetto fu una tremenda sconfitta è altrettanto vero che sotto certi profili creò le basi della vittoria. Fummo gli unici a subire sconfitte così importanti in corso di guerra? No, Caporetto forse è tra le più famose ma sicuramente non l’unica.

Non vi rimane che varcare quelle vallate e raggiungere Kobarid scoprendo la storia non sui libri ma con i vostri occhi. Grazie all’Unione Europea potrete varcare quel confine senza nemmeno accorgervene. A Caporetto e dintorni troverete diversi hotel, agriturismi, campeggi e trattorie pronte ad accogliervi e tanti sentieri immersi nella natura tutti da esplorare.

Tornerò a raccontarvi della Slovenia in primavera.

Intanto non perdetevi i precedenti post:

Volete scalare Monte Krn (Nero)? Vi consiglio questo mio post sulle creste di Monte Nero dove racconto questa esperienza. Ovviamente la mia esperienza non è la vostra quindi partite per questa avventura solo se preparati fisicamente, mentalmente e tecnicamente.

Non perdetevi Maribor e la vite più antica al mondoLjubljana la città del Drago e l’intervista all’eclettico artista Jakov BrdarPtuj e le sue termela Slovenia e la Grande Guerra.

Per una guida completa, ricca di fotografie, curiosità e suggerimenti di viaggio potete sfogliare la mia guida turistica Slovenia edita con Morellini Editore e disponibile sia per l’acquisto on line che nelle librerie.

Siete appassionati di Grande Guerra e vorreste vederne i luoghi? Non perdetevi il mio libro Si combatteva qui! Nei luoghi della Grande Guerra, in uscita a fine ottobre grazie alla casa editrice Hoepli, dove ripercorro fotograficamente e non solo tutto il fronte.

Info e Link:

A Caporetto non perdetevi una visita al Museo della Guerra e alla Fondazione Pot Miru e al Sacrario Militare di Caporetto. Se cercate adrenalina non mancate di fare un salto all’X-Hostel dove troverete guide pronte ad accompagnarvi tra le gole dell’Isonzo. Per ragioni di sicurezza l’accesso acquatico alle gole del fiume Soča è regolamentato, non vi avventurate senza prima esservi adeguatamente informati in loco.

Al centro informazioni turistiche, TIC Kobarid, sono disponibili numerosi depliant e il personale sarà pronto a suggerirvi le più svariate attività, si trova nel centro della cittadina in Trg svobode 16, 5222 Kobarid. Gli orari di apertura cambiano da stagione a stagione, consultate la pagina web per avere informazioni aggiornate.

Nella foto il toccante ingresso del Museo della Guerra di Kobarid.

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