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C’è qualcosa che non si spiega.

Mi trovo in Piemonte in una casa di campagna su di una collinetta immersa tra i vigneti. Chiacchiero con mia madrina. Nei suoi più di ottantacinque anni ne ha viste di cose e ne ricorda altrettante. Il Tg in sottofondo parla della crisi USA – Russia, della crisi economica e molte altre notizie simili.

Mi guarda e inizia a raccontare: “Sai, io proprio non capisco, quando ero piccola me la ricordo bene la seconda guerra mondiale. Non avevamo niente, ma davvero niente. Qui c’era la fame e per farci dei maglioni di lana eravamo addirittura arrivati a prendere la lana dei materassi e li facevamo a mano. La tecnologia che c’è oggi all’epoca non la immaginavamo nemmeno. Oggi c’è tutto, ma davvero tutto, non manca nulla eppure si vive in uno stato di crisi economica permanente. Forse si c’è una differenza fra allora ed oggi, nel dopo guerra c’era da rimboccarsi le maniche e risollevare il paese e c’erano i politici giusti per farlo. Oggi davvero tutto questo non si spiega”.

Già, non si spiega.

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