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Dall’autoritratto al selfie: viaggio di sola andata!

La mania del selfie impazza, ora i social media come facebook ne sono invasi. Selfie da tutte le parti. Scatta il braccio proteso, da soli o in gruppo, al ristorante o appesi sulle rocce, il cellulare tra le dita e via di foto! Ed ecco che il selfie è fatto! Per favore non mi venite a raccontare che non ve ne siete mai fatto uno perché non vi credo. Ci sono i selfie del “profano”, ovvero colui che usa il suo cellulare ed il solo suo braccio, e i selfie del “professionista”. Questi ultimi sono quelli che proprio non ci stanno a vedersi da così vicino e allora si attrezzano del mitico selfie stick che ormai può essere comprato ovunque, quasi fosse più importante del pane da mangiare. Chi proprio vuole esagerare può sconfinare nelle action cam, inquadratura grandagolare garantita, qualità perfetta e il selfie si fa ovunque, in aria, sott’acqua, in montagna. Poi connessione WiFi ed ecco che il selfie è pronto sul cellulare per essere… condiviso! Eh, sì! A cosa vi serve un selfie se non lo condividete? E subito la pioggia di like. Ecco la storia di un selfie che nasce, viene postato, viene apprezzato e poi muore scomparendo in una infinita vastità di altri bit costituenti milioni di altri selfie. Per alcuni è uno scherzo, per altri una cosa simpatica, per alcuni una malattia. Chi di voi non conosce almeno una ragazza o un ragazzo che si scatta un selfie da postare ad ogni dannato passo che fa? Avanti, forza, chi non conosce uno di questi selfie addicted? C’è chi è così preso dal selfie che non si accorge di quel passo di troppo e precipita giù per un canalone. Farebbe ridere se non ci fosse chi per davvero tira le cuoia così. Ovviamente, quale fenomeno di massa, il selfie è stato subito pesantemente criticato da molti. Francamente però vi posso dire la verità? Non ci trovo nulla di male. Il selfie è un autoritratto. Nulla più e nulla di meno. E’ sempre esistito. Probabilmente un critico d’arte starà inorridendo a leggere ciò che sto scrivendo. Certo non siamo più nel 1800 e il selfie diventa a portata di chiunque ma come negare che il selfie in realtà possa essere un momento divertente con gli amici? Come negare che sia bello rivedere dopo un po’ quelle foto di gruppo scattate durante una vacanza o in un momento particolare con dietro quel luogo o monumento tanto famoso? Suvvia, non si offendano i puristi ed i critici. Il selfie è un po’ mania ma di certo non nuoce più di tanto. Al massimo potrete farvi una risata davanti ad uno dei tanti selfie che sarebbe meglio non condividere e che però vi tocca vedere lo stesso. Aspettate, prendo lo stick e…… tac…. Ecco, ups, l’ho fatto di nuovo: un selfie.

* Nella foto del post trovate un selfie scattato in un momento di riposo in acqua tra una foto in apnea e l’altra.

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