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E voi le foto le stampate? Alla ricerca della stampa perduta nel deserto digitale.

Non è di molto tempo fa un lugubre avvertimento sulla salvaguardia dei nostri ricordi. No, in questo caso non si tratta di complotto alcuno, la politica internazionale non c’entra. I complottisti, ammesso che ci riescano, possono per un attimo star tranquilli. In questo caso si tratta di qualcosa di molto più vicino a noi e tangibile. Parliamo di un comportamento divenuto assolutamente comune.

Ad avvertirci è Vint Cerf, vicepresidente di Google con la carica di “Chief Internet Evangelist”, il quale ha lanciato il monito ripreso poi dall’Huffingtonpost nel suo articolo. “Deserto digitale”, “buco nero”, “medioevo della memoria”, queste sono le parole che utilizza. Ma a cosa si riferisce? Ovviamente il vice presidente di Google lancia un monito globale, a tutto tondo, che non riguarda solo il ristretto ambito delle fotografie ma dove queste però ritrovano un grande spazio.

Noi ci soffermeremo sulle fotografie lasciando tutto il resto alle riflessioni di Vint Cerf. Mi viene spontena innanzi tutto una domanda, ma perché non stampiamo più le nostre fotografie? Siamo convinti dell’eternità del bit? Preferiamo il bit ad una foto stampata?

Ricordo, quando ancora era l’era dei rullini, una pubblicità della Kodak che diceva “una foto non scattata è un ricordo che non c’è”. Oggi potremmo adattarla dicendo che “una foto non stampata è un ricordo che non ci sarà”.

Eh, sì, nella vastità dei ricordi fotografici scattati sono molto pochi coloro che pensando alla sopravvivenza di quei ricordi. Per me, appassionato come sono, è scontata la presenza di quei ricordi su più supporti digitali aggiornati costantemente e costantemente sotto back up. Ma quanti di voi hanno fatto un back up dei propri ricordi? In quanti li hanno organizzati in cartelle ordinate? Non farlo significa non lasciare nulla ai propri figli e nipoti ma nemmeno a se stessi. Pensate agli album ingialliti dei vostri nonni o dei vostri genitori. E’ bello sfogliarli. Certo, avendo i rullini massimo 36 fotografie, in dieci quindici album probabilmente c’era fotografata un’intera vita. Oggi le fotografie sono decine di migliaia e di vita innanzi si spera ce ne sia ancora tanta!

Ma perché non stamparne una selezione? Costa tanto? Non è vero. Ci sono servizi di stampa on line che permettono di stampare grandi quantitativi di foto stando al di sotto dei 10 cent a fotografia senza dover rinunciare alla qualità della stampa. Un esempio su tutti è il servizio Net Print di Mediaworld. Mettersi li, una volta all’anno, e rivedere le fotografie, selezionarle e poi vederle arrivare impacchettate e pronte per essere ordinate negli album vi assicuro che è gratificante. Avrete selezionato le più belle, avrete rivisto le tappe del vostro anno passato ma soprattutto le avrete in maniera tangibile e al sicuro da virus, danni agli hard disk, in un’altra parola le avrete messe in sicurezza.

Attenzione a non farlo, non conosco amico che non abbia già perso interi album di vacanza grazie a problemi informatici, uomo avvisato… mezzo salvato.

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