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Travel Log: Kiev, i giorni di Maidan e la reggia di Yanukovych.

Kiev, tra residenze sfarzose e le piazze della rivoluzione

La rivolta di Maidan

La rivolta di Maidan son stati i giorni di ribellione e di protesta contro l’ex presidente Yanukovych. Per comprendere quanto quei giorni siano stati vissuti dalla popolazione basta fare due passi in piazza. Ci sono lumini da tutte le parti, le foto dei dimostranti caduti a Kiev sono posate in corrispondenza dei luoghi di uccisione, alcuni pannelli mostrano invece scatti fotografici dai luoghi di guerra delle regioni del sud est.

In molti si sono mobilitati in quei giorni. E così si ascoltano racconti che fanno venire la pelle d’oca. Davanti a noi si vede l’albergo da cui i cecchini hanno iniziato ad uccidere i manifestanti. Ci viene raccontato della pressione psicologica, con continui falsi allarmi bomba e minacce di bombardamenti. C’è chi racconta come avesse già preparato la famiglia per la vita alla macchia nei boschi. Poi fortunatamente la situazione si è calmata e Kiev è tornata alla tranquillità. Gli scontri son rimasti confinati centinaia di chilometri più in là ed ora, a meno che non si vada nelle regioni colpite dai combattimenti, il resto è relativamente tranquillo.

Mentre passeggio mi chiedo quanto debba essere triste dover affrontare un periodo così duro e con così poche certezze.

 

La reggia di Yanukovich

Oltre alle chiese ed i monumenti principali andiamo a visitare la reggia di Yanukovich. Qualcosa che potrebbe fare ribrezzo a qualunque persona di buon senso, una specie di Versailles contemporanea a 30 km da Kiev. Una residenza, Mezhyhirya, che l’ex presidente ha realizzato in pochi anni dopo averla resa sostanzialmente sua. Un luogo che in antichità ospitava un monastero, che ha poi visto i bolscevichi, poi i tedeschi, nuovamente i comunisti ed infine la privatizzazione e la destinazione dell’area a personale residenza dell’ex presidente.

Un festival del lusso, residenze e case estreme, chilometri di strade private riscaldate, campi da golf, musei privati contenenti collezioni di automobili, laghetti per pescare, c’è pure un galeone ancorato ad un molo ed uno zoo privato dove venivano allevati gli animali che sarebbero finiti nei piatti del presidente.

Da novembre del 2014 questo luogo è finito in mano alle nuove forze che han deciso di renderlo un museo accessibile al pubblico e così oggi siamo probabilmente tra i pochi e primi italiani in visita in una residenza letteralmente da favola, aperta finalmente ai cittadini e turisti, in una giornata splendida, godendoci le sponde del fiume che lambiscono questa residenza senza alcun senso, simbolo della disparità tra persone normali e persone potenti.

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