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Il colore degli International Erasmus Games a Milano!

Ci sono storie di felicità, storie di amicizia e storie di fratellanza. Nella mia lunga esperienza accanto al mondo Erasmus ne ho viste molte e non nascondo che a volte, in occasioni come queste, rimango tra il soddisfatto ed il commosso nel vedere tanta allegria e tanta unione che parte dal volontariato.

Gli IEG ovvero le “Olimpiadi Erasmus” sono un’idea giovane nata per rafforzare, attraverso lo sport, il senso di coesione tra cittadini europei. Il funzionamento è tanto semplice quanto bello, si affrontano squadre formate dai vari paesi d’Europa solo che ciascun Erasmus sveste la sua bandiera per imbracciare quella del paese che lo ospita ed è così che la “nazionale” di Spagna è formata da giovani provenienti da tutta Europa, così come quella di Francia e via discorrendo creando uno spirito di fratellanza tra cittadini provenienti da più di 40 paesi e rappresentanti 18 diverse nazioni ospitanti.

La seconda edizione degli IEG approda a Milano dopo essere stata inaugurata a Cracovia l’anno scorso. Nasce dalla lungimiranza di Erasmus Student Network Italia e la sensazione è che ci si trovi davanti all’inizio di un grande percorso.

Il primo giorno ha visto i 330 studenti Erasmus impegnati prima in un City Tour di benvenuto per la Città di Milano seguito dall’inaugurazione presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi sfociata poi in una coloratissima parata che dall’Università è arrivata fino al Castello Sforzesco.

Ieri si sono giocati i primi match ed oggi si disputano le finali. Che dire, l’emozione è forte, il concetto che c’è alla base lo è ancora di più, l’integrazione tra i popoli.

Nel mio lungo percorso fotografico, patrocinato da ESN Italia, sulle Orme della Grande Guerra ho visitato tutti i luoghi dove i bisnonni nostri e di questi Erasmus si trovavano cento anni fa e l’orrore che hanno visto. La commozione che ho provato davanti a quelle tombe di giovani provenienti da ogni parte d’Europa oggi silenti tra il ghiaccio e la neve rende ancora più forte la gioia immensa che provo nel vedere tutte queste bandiere assieme sotto il vessillo dell’Unione Europea. Il 6 maggio del 1916 infatti non si disputavano match sportivi ma si compievano assalti alla baionetta lungo tutte le Alpi e tra Francia e Germania si versava sangue sulla maledetta quota 304 di Verdun.

E allora ben venga lo sport, ben venga tutta questa allegria e W l’Europa e che vinca il migliore!

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