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Nora: Tributo a Palmira.

Palmira è morta. La notizia è di qualche giorno fa, forse una settimana o poco più. Il video delle esplosioni nel sito archeologico non è né il primo né tanto meno sarà l’ultimo di questa follia. Ci pensate? Il curatore del sito archeologico ucciso per non aver rivelato dove avesse nascosto i reperti di quell’antica cultura. Un eroe dei tempi odierni, un uomo cui va tutta la mia stima a differenza degli autori di questi beceri gesti che fanno comprendere come alcuni esseri umani possano essere definiti tali solo per appartenenza alla specie in senso biologico ma non certo per umanità.

L’ironia della sorte ha voluto che, proprio nei momenti in cui il tragico video faceva il giro del mondo, io mi trovassi a Nora, un sito archeologico che porta con se una storia iniziata nel lontano VIII a.C. Su questo esile lembo di terra nell’estremo sud della Sardegna arrivarono prima i Fenici e poi i Punici seguiti successivamente dagli immancabili Romani. Un sito strategico al tempo. A soli 180 km dalle coste nord africane da cui giungevano quei popoli. Le parole della guida, persona simpatica e colta, ci accompagnano lungo i secoli ed i diversi popoli attraverso quei segni tangibili rimasti sul suolo. Edifici, antiche botteghe, luoghi di culto, case di persone influenti. Ci si rende conto di quante civiltà a noi così lontane fossero in realtà molto più avanzate di quanto noi si possa immaginare oggi. Civiltà che comunicavano, commerciavano ed immancabilmente attraversavano periodi di guerra. La guida ci racconta di come ci sia ancora tanto da fare a Nora, hanno trovato altri campi da scavare e le università stanno preparando i piani di scavo. Storia che riemerge e cultura che si diffonde. Non riesco davvero a descrivere a parole la gioia di poter passare su un sentiero posato più di 2500 anni fa e poter aver qualcuno che mi racconti le vicissitudini di quelle pietre e delle persone che le hanno poste.

La cultura, da sempre osteggiata dai totalitari, da coloro che vogliono offuscare le menti e reprimere la libertà. La cultura è lo strumento di pericolo principale perché apre le menti, porta la conoscenza, incentiva il pluralismo. Dovremmo essere coscienti di ciò che abbiamo. Un elicottero dell’esercito pattuglia la costa. Già, il nord Africa con tutti i suoi problemi è davvero vicino e l’allerta è alta. Palmira è a due passi dalle coste d’Europa ma oggi bisogna dirle addio, ha resistito al tempo ma non all’idiozia di certi umani.

* nella foto il cuore del sito archeologico di Nora.

** per un approfondimento sulla distruzione in atto dei siti archeologici c’è un interessante approfondimento del National Geopraphic disponibile in inglese cliccando qui.

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